Raboni, amore e morte il ritorno della Valduga

Patrizia Valduga rompe il silenzio e torna a far sentire la sua voce con le poesie dedicate a «Giovanni infinitamente amato» nel Libro delle Laudi. Il dialogo riprende dalle poesie pubblicate negli Ultimi versi del suo compagno Giovanni Raboni, morto nel 2004, e si fa preghiera («Sono preghiere, versi veri e vivi,/perché tu viva, amore. Amore, vivi!») per poi prendere altre direzioni e diventare invettiva contro un certo modo di fare giornalismo. «Così Saviano, così la Merini/diventano gli eroi dei giornalisti» scrive la Valduga. E ancora: «Ehi, direttori! io vi denuncio per/vilipendio della letteratura». Dalla collettività il viaggio della Valduga torna poi all’interiorità ed è il dialogo con Raboni l’anima di questi versi. «Giovanni, vivo più della mia vita,/tienimi in vita finché tu sei in vita» dice nella poesia che apre il libro.

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P. VALDUGA, Libro delle laudi, Einaudi, Torino 2012, pp. 59, 8.50 euro

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