Quell’Italia “in coma” e le monetine a Craxi

Franz Krauspenhaar - milanese di padre tedesco - è autore di culto per chi lo segue dai tempi della partecipazione al blog Nazione Indiana, e per chi ne ha apprezzato i romanzi Le cose come stanno (2003) ed Era mio padre (2008). Prendendo le mosse dalla storica contestazione a Bettino Craxi presso l’hotel Raphael di Roma, il cui ventennale - simbolo di Mani Pulite - cade in questi giorni, Krauspenhaar racconta un’Italia in coma morale sin dall’epoca fascista, e insieme la vicenda personale - specchio del Paese - del pittore Fabio Bucchi, la cui estetica neo-figurativa si ispira ai ritratti deformati di Francis Bacon. Con una prosa a nervi scoperti, sanguigna ed eccessiva come quella di un altro “anti-italiano»” negletto dall’establishment letterario (Curzio Malaparte), l’autore attraversa di slancio la storia di un conformismo nazionale sempre intento a camuffare le proprie intenzioni e a depistare chi - come negli anni del terrorismo - si mette sulle tracce del senso di responsabilità.

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Franz Krauspenhaar, Le monetine del Raphael, Gaffi editore, Roma 2012, pp. 222, 17 euro

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