Molto poco si scrive e si dice intorno alle solitudini delle figlie. Si tende a nascondere quel punto di rottura, indelebile nella memoria per chi l’ha vissuto, che obbliga l’amore materno, il primo vero grande amore della vita, a restare per sempre incompiuto. Stefania Rossotti, inviato speciale di «Grazia», narra in punta di penna l’indicibile: ciò che accade a una donna che non è stata amata dalla propria madre. Non ci sono dati statistici in questo suo intimo reportage, nel quale ogni parola ha un suo peso specifico. Ogni storia parla per sé, non valgono le generalizzazioni e tantomeno le statistiche. Non ci sono cognomi e pochi sono anche i nomi: solo un pronome fisso, «io», lega queste vicende di incomprensibile e spesso immotivata sofferenza. Perché, come scrive Stefania Rossotti in queste sue dieci istantanee, l’amore materno è capace di essere viscerale, nella sua ferocia, quando non riesce a realizzarsi. Il riscatto? Per le figlie è, oggi, essere state ascoltate e capite. Alle loro madri resta, forse, solo l’oblio.
Stefania Rossotti, Che fine ha fatto il tuo cuoreMondadori Milano 2013pp. 86 15.50 euro
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