Quella dolorosa “diversità” di chi lotta contro l’obesità

Ci voleva un romanzo, o meglio un racconto largamente autobiografico, a tratti spietato e difficile da digerire, per raccontare l’obesità. E ci voleva una filosofa per produrre un volume diverso dai tanti che affollano le librerie sui problemi alimentari. In realtà, il “memoir” della milanese Domitilla Melloni (sottotitolo che non lascia scampo al lettore: Storia di una donna obesa) è un’indagine intima e profonda sul senso di colpa. Alternando pagine di diario in cui narra dei ricoveri in ospedali a uno sguardo su una società sempre pronta ad additare chi è diverso, l’autrice conduce per mano il lettore negli abissi di una vita in cui la propria interiorità non corrisponde all’immagine del corpo. Ma superare i pregiudizi, i luoghi comuni e il senso di colpa è possibile, grazie ai medici giusti. Libro bello e doloroso.

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Domitilla Melloni, Forte e sottile è il mio canto, Giunti Editore, Milano 2014, pp. 205, 12 euro

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