Una sfida, un incontro scontro all’interno di un’arena, un ring che è la loro vita, che è la casa del padre appena scomparso e che le aveva lasciate, all’improvviso, senza dir nulla, quando avevano otto anni. Marinella e Alessandra Cappello, due gemelle in continua tensione verbale e psicologica, sono costrette a scoprirsi, ad attaccare, a difendersi, a patire i colpi in un dialogo serrato, intimo e tagliente, un continuo duello. Questo lungo racconto di Marcello Fois è una prova di bravura, di stile essenziale e ricco, in cui ogni frase e ogni parola è come fossero state scolpite a forza di levare, sino a lasciarla nuda in bocca alle due protagoniste, sulla pagina per il lettore. Il racconto gioca teatralmente sulle parole, e il loro naufragio, gioca sull’emergere dei sentimenti e l’affondare delle personalità, dei vincoli dei ruoli, del passato come è stato vissuto e elaborato, sull’annaspare a pelo d’acqua della vita, senza riuscire a vivere, prigionieri di se stessi, incapaci di dire quel che si dovrebbe per restare a galla.
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Marcello Fois, L’importanza dei luoghi comuni, Einaudi, Torino 2013, pp. 140, 12.50 euro
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