Forse c’è un solo modo di leggere per il verso giusto Barbarico, il nuovo tracciato narrativo – biografico di Giovanni Lindo Ferretti: dimenticare le imprese musicali compiute con i CCCP e i CSI. Ormai, ma è da qualche tempo, da Reduce in poi, che Ferretti sta recuperando fatti e sentimenti della sua vita rimossi per molto tempo. Non tace nel libro, infatti, i momenti susseguenti alla malattia che lo stava per portar via dal mondo: come non resta impassibile davanti a quella dell’anziana madre e agli ultimi anni vissuti con lei nella casa di famiglia, sull’Appennino emiliano, diventata il suo rifugio-eremo dal “logorio della vita moderna”. Non mancano momenti esilaranti, come l’episodio giovanile che lo voleva futuro partecipante allo Zecchino d’oro, che fanno il paio con i giudizi sferzanti sul mondo contemporaneo.
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Giovanni Lindo Ferretti, Barbarico, Mondadori, Milano 2013, pp. 140, 13 euro
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