Quei gemelli ribelli contro l’ipocrisia

Ritratto quasi impietoso di un mondo che fu, La famiglia Potter ci porta in quell’Inghilterra tardo edoardiana, dalla vigilia del primo conflitto mondiale sino all’immediato dopoguerra, con una spietata parodia dell’etica inglese contro cui, come Don Chisciotte contro i mulini a vento, finiscono per sbattere i due protagonisti del romanzo. È la storia dei gemelli Johnny e Jane Potter, studenti modello nella culla dell’establishment britannico, quell’università di Oxford con le sue manie e le sue civetterie, eredi di un impero economico basato sulla carta stampata. Sembrano due giovani destinati al successo, sportivi, belli, intelligenti, ma disprezzano tutto quello che il loro mondo rappresenta. Nella pagine di Rose Macaulay i due giovani sfidano così il perbenismo dei genitori e della società in cui loro malgrado sono costretti a vivere. Un romanzo forte, che rappresenta il grido di ribellione contro una società posticcia e falsa quella della borghesia europea della prima metà del secolo.

Rose Macaulay, La famiglia PotterCastelvecchi Editore, Roma 2015, pp. 227, 17.50 euro

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