Quante emozioni chiuse dentro il “quaderno” di Valérie Perrin

Ripubblicato il primo romanzo dell’autrice del sorprendente “Cambiare l’acqua ai fiori”

Un paese di cinquecento anime in Borgogna, lontano da tutto e da tutti. Storie, vite e vicende che si intrecciano, vanno a ritroso e si spingono in avanti. Personaggi che sperimentano la leggerezza e la complessità, la gioia e il dolore, a tratti in equilibrio tra sogno e realtà.

Con Valérie Perrin e “Il quaderno dell’amore perduto” si torna al 2016, tre anni prima del successo planetario che la scrittrice avrebbe incontrato con “Cambiare l’acqua ai fiori”. L’opera prima di Perrin è ora ripubblicata nella collana Le Stelle Nord dell’omonimo editore. “Il quaderno dell’amore perduto” si legge in un fiato. Comincia piano piano e progressivamente avvolge il lettore con i suoi personaggi, la sua storia che si sdoppia su due livelli narrativi, si dipana dagli anni Trenta fino al 2014, anno in cui tutti i tasselli si sistemano al loro posto.

Ambientato in una piccola realtà di campagna, il romanzo racconta due storie in una, dove i personaggi apparentemente slegati si troveranno a vivere in una sintesi perfetta dopo il racconto di vicende che si incrociano il passato. Una sintesi che viene raggiunta grazie a Justine, la protagonista 21enne infermiera in una casa di riposo, una vita sempre uguale, un lutto pesantissimo alle spalle, tanto lavoro e i sabati sera a ballare e a incontrare un uomo di cui non conosce neppure il nome. Justine si affeziona a Hélène, ospite della residenza, che le racconta la sua incredibile vita, che la ragazza trascriverà fedelmente in un quaderno da consegnare al nipote della donna, i cui 96 anni si fanno sentire in termini di presenza nella realtà di tutti i giorni.

Ma per comprendere la storia di Héléne Justine deve andare oltre la realtà, calarsi nella lunga storia di una donna che ha conosciuto amore, lavoro, la frattura di una guerra, che vive in un’immaginaria spiaggia della mente, che ha un gabbiano tutto suo che la segue ovunque ella vada.

Un libro semplice e complesso, denso di sentimenti che trasporta il lettore nella corrente della vita di Justine e in quella del racconto di Hélène, con un gabbiano, una valigia blu, sentori di mare e un segreto terribile celato per quasi vent’anni. Delicato, leggero come un sogno che non si vorrebbe finisse mai, “Il quaderno dell’amore perduto” è un’interessante ri-scoperta dell’opera di questa sorprendente autrice francese.

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