Quando l’Occidente dominava il mondo

Negli ultimi seicento anni gli europei, coi loro discendenti d’oltremare, hanno dominato gli oceani e gran parte delle terre e dei popoli del mondo. Con questo incipit inizia la grande cavalcata di Daniel Headrick attraverso la storia dell’imperialismo occidentale a partire dalla fine del XV secolo sino ai nostri giorni. Un imperialismo in primo luogo tecnologico, poiché fu proprio grazie alla superiorità maturata nel campo delle innovazioni scientifiche che l’Europa, e poi nel corso dell’ultimo sessantennio gli Stati Uniti, ha saputo mantenere e difendere a spada tratta contro tutta una serie di nuovi sfidanti la sua supremazia militare. Veniamo così presi per mano e condotti a capire le ragioni dei trionfi europei nei confronti delle altre civiltà, di come un continente periferico e per molti aspetti economicamente arretrato sia riuscito nel giro di poche generazioni ad avviare la conquista del globo. Un processo contrassegnato da notevoli trionfi, dall’avventura delle caravelle portoghesi nell’Oceano Indiano o dei conquistadores spagnoli nel Nuovo Mondo, alla conquista del subcontinente indiano da parte dell’Impero Britannico, ma anche da intoppi e improvvisi rovesci nei confronti di avversari sulla carta più arretrati. Dalle difficoltà incontrate dai portoghesi nei loro tentativi di penetrare a fondo nel Mar Rosso, alla chiusura dell’Africa nera, sino all’Ottocento inoltrato sbarrata alla penetrazione occidentale, sino a giungere ai fallimenti più recenti in Algeria, Vietnam e Afganistan.

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