Nella gara tra scrittori perde la... letteratura

«Brindiamo dunque alla naturalezza: il massimo esito che l’arte può raggiungere», afferma uno dei membri della giuria dell’Elysian Prize durante la fase saliente della competizione che sta per assegnare il più ambito riconoscimento letterario londinese. Edward St. Aubyn mette in scena un corteo di personaggi egoisti, presuntuosi e opportunisti, che incarnano i peggiori vizi e debolezze: una efficace e divertente parodia delle figure che popolano il mondo della scrittura, editori, agenti, giurati e soprattutto scrittori. I protagonisti nelle diverse fasi della selezione e della proclamazione ricorrono a tutti i possibili escamotage pur di prevalere e tra di loro si intrecciano via via rapporti sempre più ambigui, fatti di complicità, invidie, amori. Senza parole è un romanzo intelligente e ironico che svela i dietro le quinte di un prestigioso premio letterario, tra accordi, macchinazioni, promesse e ricatti: il tutto soltanto per vincere, per salire alla ribalta, per il successo. Ma, probabilmente, a scapito della letteratura.

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Edward St. Aubyn, Senza parole, Neri Pozza Editore, Vicenza 2014, pp. 207, 16 euro

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