Non si faccia ingannare il lettore da questo meraviglioso marchingegno d’arte che si diletta col lettore senza prenderlo in giro, ma dandogli la dignità di essere pensante. Non solo non siamo di fronte a un libro di Storia dell’Arte. Di più: quel dottor Frankenstein col papillon ci intrattiene con ironia servendoci le sue ipotesi su numerosi artisti e creazioni. Dal fulmine di Giotto al caratteraccio di Caravaggio, ci accompagna in luoghi oscuri dove la bellezza giunge sul bordo dell’abisso per riflettere il suo lato meno chiaro. Dal “sussultante” Michelangelo, attraverso la Milano dell’anarchico Leonardo e il Belgio adorato dai banchieri senesi, scopriamo a Bergamo il primo fumetto, intarsiato sugli scranni di un coro, mentre la lente si allarga a una cultura mitteleuropea. Protagonisti però sono i contadini della val Brembana e i popolani dei vicoli di Napoli. L’autore ci fa guardare nei particolari più trascurati, parlandoci da pari come quell’oste lombardo del Moroni che serve il vino fissando attentamente.
Philippe Daverio, Guardar lontano, Veder vicinoRizzoli, Milano 2013pp. 447 33.15 euro
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