Nei tanti registri di Febbraro anche l’Irlanda di Heaney

Le patrie ideali sono sempre le più tenaci ed elettive, quelle di cui è più difficile il disconoscimento. A quella di Séamus Heaney (maestro e amico, di cui Febbraro ha tradotto e introdotto i versi), l’ Irlanda, è dedicato il nucleo centrale di questo libro, con un contrappeso “affettivo” e “diegetico”, nei versi in romanesco di Vita in tram. La raccolta, che articola molti registri (dallo storico-memoriale a quello ironico, con una particolare attenzione all’orizzonte della visione e dei fatti, a un rapporto con i maestri del Novecento a lui cari e con i classici) ha una scrittura limpida, diretta e dialogante e, rispetto alla precedente, ha una maggiore densità e individuazione, e una propria cifra di memorabilità e di stile. Per tutte: «Felicità implacabile, che privi / dei bei ricordi seri e bisognosi. // Li trovi nel cammino e non li vivi: / li vincono i suoi baci faticosi».

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Paolo Febbraro, Fuori per l’inverno, Nottetempo, Roma 2014, pp. 96, 7 euro

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