Memorie struggenti da un Paese fantasma

Tra lo scheletro di una base militare dismessa nella baia di Stettino, in quella che fu la vecchia Germania dell’Est; tra edifici prefabbricati e guerre simulate, con un infanzia trascorsa in un paese inghiottito dalle nebbie della storia, e tra ricordi di una generazione perduta e di aspettative tradite, la protagonista del romanzo di Julia Schoch rivive nei suoi ricordi l’immagine di un mondo scomparso, rievocando l’immagine della sorella morta suicida a New York dopo una tragica storia d’amore. Con una lingua libera, svincolata dalla sintassi tradizionale, la narratrice dà voce a congetture celate nell’intimo più profondo, cercando di riportare in vita la sorella scomparsa penetrando in un mondo interiore fatto di paesaggi suggestivi, rinchiusi nella memoria, per indagare sui perchè di una decisione tragica presa, per l’appunto, con la folle velocità dell’estate. Un romanzo sotto molti aspetti struggente e duro quello presentato, dall’autrice, poco più che adolescente quando l’ex Ddr cessò di esistere; un omaggio a un Paese che non è più.

_____

Julia Schoch, Con la velocità dell’estate, Le Lettere, Firenze 2012, pp. 101, 14 euro

© RIPRODUZIONE RISERVATA