L’utopia (realizzata) di Adriano Olivetti

In un momento di crisi dei partiti e della rappresentanza, in tempi di imprese irresponsabili, dominate non dalla competenza specifica dei manager, ma dalla finanza, solo dedite al maggior guadagno per gli azionisti, a qualunque costo, sociale, di condizioni di lavoro e di inquinamento dei territori e di depauperamento delle comunità, sempre più torna di attualità l’esperienza di impresa responsabile di Adriano Olivetti. Ecco, allora, una testimonianza di prima mano di Franco Ferrarotti, che con Adriano Olivetti ha percorso un buon tratto del disegno politico e imprenditoriale e dell’esperienza di Comunità, dal 1955 alla morte improvvisa di Olivetti in un treno diretto a Ginevra nel 1960 . Un libro di testimonianza, ma anche di precisazioni, di un emerito studioso di sociologia, a fronte di chi vuole banalizzare la portata e l’importanza, anche per il dibattito attuale, di Olivetti, in una ripresa del pensiero neo-comunitario. Olivetti amava dire: «La luce della verità, usava dirmi mio padre, risplende soltanto negli atti, non nelle parole».

_____

Franco Ferrarotti, La concreta utopia di Adriano OlivettiEDB, Centro Ed. Dehoniano, Bologna 2013, pp. 104, 6,50 euro

© RIPRODUZIONE RISERVATA