Nel Piacentino c’è tutto ciò che serve per vivere felici: si mangia bene, la gente è di razza contadina (disponibile e burbera quel tanto che ci vuole) e la terra è buona. C’è il Po (che come diceva Guareschi «inizia a Piacenza e fa benissimo»), c’è la pianura sana e lavorata, ci sono colline e montagne, rocche e castelli. Luoghi fantastici già di per s é da cui un gruppo di autori si è divertito a tirare fuori questa surreale guida per il viaggiatore che voglia partire alla ricerca del famoso faro di Bettola, del miracoloso campo di pomodori di Centovera o dell’unico monumento al mondo dedicato al pesce Siluro. Non mancano mete più prosaiche come il nuovo stabilimento Ikea (interamente in truciolato), negozi di dischi, bargnolerie e il “bar del due di picche” dove gli avventori che si palesano all’amata devono sottostare a un’amara regola: la percentuale di rifiuti sfiora il 99% dei tentativi. Tra gli autori, scelti con un concorso lanciato da Gabriele Dadati e Giovanni Battista Menzani (organizzatori e curatori del testo), c’è anche la lodigiana Anna Costanza Tassotto Verdi.
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Aa.Av., Guida ai luoghi fantastici di Piacenza (e provincia), Officine Gutenberg, Piacenza 2013, pp. 90, 12 euro
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