Lo humour di Calzana sui pionieri del cinema

È un libro ambientato a Bergamo, negli Anni Venti del Novecento, quello che narra le gesta di quattro scombiccherati amici alle prese con l’avventura della fondazione del cinema Lux, con la produzione in proprio di un film: insomma con gli inizi favolosi della settima arte. Ma come nei romanzi sulla provincia italiana dei migliori scrittori del Novecento, la trama non è più che un pretesto e la provincia non è più che una “stimmung”, piuttosto che un fondale, per la messa in opera di una narrazione avventurosa e incalzante, tangibile, plastica e carnale, che sta “di fiato” appresso alle cose e ai personaggi con leggerezza, arguzia e umorismo. In questo sicuramente segue il filone dei Chiara, di Andrea Vitali e forse del primo Gianni Celati, per la limpidezza e la rapidità narrativa e il taglio dei capitoli: ma anche di tradizioni più temperate, quella dei Barbolini e di Guareschi, rimpinguando un filone per nulla minoritario, sebbene eccentrico, fattosi nutrito a partire dal primo Novecento.

Claudio Calzana, LuxGiunti Editore, Firenze 2015, pp. 192, 12 euro

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