L’Italia dei disinganni nella penna di Apice

Un viaggio all’interno della nostra storia recenté, la storia del ventiseienne Giorgio Parrella, che si è appena laureato ed è pronto ad entrare nel mondo del lavoro e a far parte, grazie alla sua laurea, della cosiddetta classe dirigente. Siamo negli anni immediatamenti precedenti e successivi la profonda crisi del sistema Italia, quelli di Mani pulite e dell’annientamento di una intera classe politica e Giorgio, quale aspirante giornalista, sperimenta sulla propria pelle, come del resto tutti i suoi coetanei, i cambiamenti che stanno attraversando il paese con le prime grandi sollecitazioni esistenziali e i primi disinganni. Una storia che è allo stesso tempo esperienza personale e narrazione corale di un’intera generazione che si affaccia alla vita marcata sullo sfondo dai grandi avvenimenti della fine del secolo scorso e del primo decennio del nostro. Dalla caduta del muro di Berlino alle Torri Gemelle, dall’ascesa del berlusconismo alle apparizioni di Madonne, tra balordaggini pubbliche e idiozie private nei misfatti del Belpaese.

Umberto ApiceAnni e disinganni Novecento Editore, Milano 2015, pp. 234, 15 euro

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