Brani Tawo è un immigrato, uno dei tanti sbarcati in Europa alla ricerca di stabilità e lavoro, con le sue inquietudini, pensando alle sue origini e a caccia di un vecchio modello di macchina fotografica, unico ricordo che lo lega alla sua famiglia ormai perduta. Proprio la disperata ricerca di questo reperto lo porta a imbattersi in un negozio di antichità che cambierà radicalmente la sua vita. Qua, infatti conoscerà Feruzeh, una giovane commessa di origine iraniana, un’anima persa, come lui alla ricerca di un’identità. Uniti dalla comune esperienza della lontananza della terra natia, in una Londra asettica e distante, lei per scelta e lui per necessità di sopravvivenza, si attraggono reciprocamente e danno inizio a una commovente storia in cui guerre, rivoluzioni, esuli e profughi, si mescolano, aprendo a Brani un universo nuovo di cui non si era mai sentito in diritto di far parte. Brani si apre a Feruzeh raccontando la sua storia, la storia di un popolo e di un luogo attraverso le vicende della sua famiglia.
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Burhan Sönmez, Gli innocenti, Del Vecchio editore, Roma 2014, pp. 207, 14 euro
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