L’impronta di Cristo sul genio degli artisti

Torna utile nell’approssimarsi a grandi passi della Santa Pasqua togliere la polvere a un grande e trascurato libro, uscito sul finire del 2015 e scritto dal “curautore” d’arte Demetrio Paparoni: Cristo e l’impronta dell’arte. Il divino e la sua rappresentazione nell’arte di ieri e di oggi. Impreziosito da un corredo imponente di immagini, il volume tenta di cogliere l’aspetto trascendente e religioso degli artisti che durante gli ultimi sette-ottocento anni si sono misurati con la figura del Cristo. Dunque un tema tanto affascinante quanto difficile e scivoloso, che però Paparoni affronta a zig zag tra i secoli, movimenti e artisti antichi e contemporanei, senza distinzione di geografia né di età. I nomi degli artisti sono tanti e ci sono tutti. Inoltre, l’autore ha dalla sua (e non è merito da poco, conoscendo l’illegibilità accademica di molti libri di critica e non solo d’arte) l’aver adottato uno stile di scrittura accessibile, pur toccando temi profondi che vanno dalla esegesi dell’opera al tentativo di raccontar l’episodio evangelico ritratto.

Demetrio PaparoniCristo e l’impronta dell’arteSkira, Milano 2015, pp. 184, 28 euro

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