L’identità “segreta” delle ragazze di Kabul

Un’indagine antropologica sull’universo femminile afgano di ieri, di oggi e non solo, un reportage dai sasanidi alla guerra sovietica degli anni ’80, dai talebani al presente. Tra saggio e racconto, con ampia documentazione, l’autrice, premio Pulitzer, racconta storie che mostrano quanto in quella nazione, ricettacolo di affari nascosti dietro agli aiuti umanitari, una famiglia senza figlio maschio sia imperfetta. Il numero di ragazze nascoste sotto abiti maschili fino alla pubertà, quando saranno costrette a sposarsi per l’onore della famiglia, è un fenomeno diffuso, in uso anche nell’Europa passata. L’universo variegato di una società regolata trasforma donne come Azita e Niima in “bacha posh”, ombre costrette a perdere l’identità per assumerne un’altra. Kabul ci dona così il suo ventre molle, in una cultura millenaria pervasa da magia e religione, all’interno di una nazione di cui non si sa neppure il numero esatto della popolazione. Stato di diritto e pace potranno sovvertire il patriarcato solo con il coinvolgimento degli uomini.

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Jenny Nordberg, Le ragazze segrete di Kabul, Piemme Editore, Milano 2014, pp. 386, 17.50 euro

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