L’era digitale fa risorgere la “sinfonia” indiana di Igort

C’era un tempo, sul finire degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, la Bologna del rock demenziale e delle performance artistiche, del Dams e delle Alice “disambientate” e “radiofoniche”, ma anche la città di Lucio Dalla e di Guccini e del gruppo di fumettari riuniti intorno a Valvoline: l’inserto sostenuto fortemente da Oreste Del Buono che uscì totalmente autogestito in Alter Alter. Lì vide la luce 30 anni fa circa la prima versione di Sinfonia a Bombay di Igort (pseudonimo di Igor Tuveri, in seguito fumettista di fama mondiale e fondatore della Coconino Press), racconto della bella Anarpa rapita da un mercante e abbandonata al proprio destino d’amore e di morte. Il libro, oggi corredato da documenti ritrovati e da un’introduzione del suo autore, è pubblicato dopo un processo di restauro digitale.

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