L’equivoco del denaro nella crisi economica

È un’indagine provocatoria sul denaro e sul capitalismo selvaggio quella di Felix Martin:un lavoro a tutto campo ci guida in un viaggio attraverso i secoli alla scoperta dell’ascesa e del declino di un simbolo dell’economia capitalista. Prendendo lo spunta da una domanda diretta, quanto imbarazzante, della regina Elisabetta II alla London School of Economics nell’autunno del 2008, quando chiese perché nessuno avesse saputo prevedere la crisi che ancora oggi ghermisce le economie mondiali, Martin cerca di dare una risposta analizzando il simbolo e il motore dell’economia: il denaro. Sin dai suoi albori secondo lui il denaro sarebbe stato una delle invenzioni più fraintese nella storia dell’umanità: non un oggetto materiale dotato di un valore immutabile, ma una tecnologia sociale caratterizzata da una forte valenza politica. Non una merce di scambio, come indicato a suo tempo da Aristotele, ma una rappresentazione simbolica del valore di altri beni. Un equivoco destinato a durare sino ai nostri giorni.

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Felix Martin, Denaro, Utet edizioni, Novara 2014, pp. 138, 17.50 euro

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