L’emigrante Mobili tra le radici e il kitsch

Mobili è nato nel Sudmilano, ma ora insegna all’Università di Fresno in California. Questa è la sua seconda raccolta in italiano. Rispetto a Penelope su Sunset Boulevard (Manni 2010) vi è un maggior bilanciamento, fra l’impianto europeo e cosmopolita, ricco di cultura, allusioni ironia, e le tradizioni, l’ambientazione e la condizione d’emigrato negli Usa, in cui impera una poesia di superficie, talora di “reportage”, anche colto e simbolico, che a noi appare spesso kitsch. Ecco: Tir-Na – Nog: «Qualcuno ci ha convinti / che andiamo come involucri / preambulando in tenebra; / ma il cesto della spazzatura / suggerisce un plus / di prosperità materica…// Chi monterà un feretro / sulle nostre spoglie fossili? / Non ti devi offendere / se non ti fanno accendere a Tir – Na – Nog. // Quei quattro sul sagrato / stamattina sono tre: /la matematica non torna più; / nel turbine del sogno avverto / dietro il tuo passaggio / frullo di rete, acciaio, bacula. // Un’isola frizzante / di compatta umanità in festa? / Vivere non basta / per arrivare a un ilare / non- lo – so».

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