Le “donne guerriere” con le armi in pugno

Riccardo Pedrini lascia il collettivo Wu Ming per un romanzo-reportage con la fotografa Francesca Tosarelli. E con l’alias Wu Ming 5 abbandona anche la poetica metastorica per firmare un’opera di coppia che alterna all’esame di coscienza di uno scrittore frustrato il racconto sul campo in angoli estremi del pianeta (Capo Verde, il confine tra Libano e Siria, il Congo), dove Tosarelli incontra donne che hanno preso le armi in pugno. Scorrendo le pagine, non senza percepire il narcisismo degli autori, veniamo trascinati tra i pescatori capoverdiani che non hanno più niente da pescare, le raccoglitrici di sabbia costrette a devastare le spiagge e in mezzo alle combattenti congolesi del gruppo ribelle Mai Mai Shetani. In un continente depredato prima dal colonialismo e ora dalla globalizzazione, la fotografa ci presenta storie di donne che amano, si truccano, ballano e al tempo stesso si ribellano e uccidono. In una triangolazione tra la periferia di Bologna e punti del pianeta in apparenza lontani, «non c’è oggetto di consumo che non grondi sangue».

Wu Ming 5 - Francesca TosarelliMs KalashnikovChiarelettere, Bologna 2016, pp. 222, 16 euro

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