Si apre con la coraggiosa storia di un contadino che deve sacrificare il figlio più amato per non veder morire anche gli altri suoi quattro bambini. Un racconto simbolico in cui si ritrova l’essenza del nuovo, atteso romanzo di Khaled Hosseini, E l’eco risposé entrato, edito da Piemme e subito entrato al primo posto nella classifica dei libri più venduti nello Stivale.
A sei anni dal successo di Mille splendidi soli, l’autore del bestseller Il cacciatore di aquiloni, che in Italia ha venduto 4 milioni di copie e 38 in tutto il mondo, torna a raccontare i temi a lui cari della famiglia, dell’amore, dell’amicizia ma questa volta lo fa concentrandosi sul profondo legame tra un fratello e una sorella, sul senso di perdita e la ricerca delle proprie radici, che non finisce mai.«La famiglia è un tema ricorrente e centrale nella mia narrativa. Il mio nuovo romanzo attraverserà la storia di una famiglia lungo diverse generazioni, concentrandosi questa volta sul rapporto tra fratelli e sorelle, su come si amano, si feriscono e tradiscono, ma anche su come si stimano e si sacrificano l’uno per l’altro» ha sottolineato più volte nei giorni scorsi, parlando di E l’eco rispose, lo scrittore-medico afghano, 48 anni, che da tempo vive con la moglie e i due figli a San José, in California. Nato nel 1965 a Kabul, Hosseini si è laureato in medicina negli Stati Uniti e prima di diventare uno degli scrittori più letti e amati, anche in Italia, ha esercitato per qualche anno la professione di medico e ha dato vita alla Khaled Hosseini Foundation, un ente non profit che fornisce assistenza umanitaria alla popolazione dell’Afghanistan. La piccola Pari, tre anni, e suo fratello Abdullah, dieci anni, sono profondamente legati ma un bel giorno il padre, Sabur, è costretto a vendere la bambina. Parte a piedi dal piccolo villaggio di Shadbagh verso Kabul con la piccola su un carretto rosso. Non vuole che il figlio vada con loro ma Abdullah non ha nessuna intenzione di restare a casa, vuole accompagnare in questo viaggio la sorella che quando era neonata dormiva sul suo petto. «Quando Pari era piccolissima, era lui a essere svegliato di notte dai suoi gridolini e borbottii. Lui che al buio la prendeva in braccio facendola saltellare. Lui che le cambiava i pannolini sporchi» racconta lo scrittore nel libro. E Abdullah lo faceva con gioia così come ora vuole ostinatamente accompagnare la sorella a Kabul perché sente che in quel percorso - l’ultimo insieme - c’é qualcosa di minaccioso. La separazione da Pari segnerà le loro vite per sempre: lei sarà accolta da una coppia molto ricca di Kabul. La madre adottiva è una poetessa che si trasferirà a Parigi quando si ammala il marito. Per Abdullah e il padre la perdita di Parsi sarà un eco dolorosa che accompagna i loro giorni. Nel seguire le loro vite e gli intrecci dei destini Hosseini traccia il ritratto di altri commoventi personaggi in un percorso che da Kabul porta a Parigi e da San Francisco all’isola greca di Tinos. Il tocco è più lieve rispetto ai libri precedenti ed è come un refrain la canzoncina in lingu farsi «Conosco una fatina triste/Che una notte il vento ha portato via con sé».
Khaled Hosseini, E l’eco risposePiemme, Milano 2013pp 456, euro 19.90