L’altra metà del cielo sul lettino di Serrano

Layla, giornalista alcolizzata. Simona per la quale essere single non è una tragedia. Guadalupe, detta Lupe, adolescente lesbica. Luisa, vedova di un desaparecido. Sono alcune delle protagoniste di Dieci donne, il nuovo romanzo di Marcela Serrano, oggi al Festivaletteratura di Mantova. Alte, basse, giovani, vecchie, snelle o in carne, le dieci donne della Serrano sono molto diverse fra loro anche per ideologia politica ed estrazione sociale. Raccontano la propria storia nello studio della loro psicoterapeuta Natasha, che le osserva con attenzione e tenerezza mentre arrivano all’appuntamento in questo giorno speciale.La prima a parlare è Francisca, forse perché è la paziente di più vecchia data, come dice lei stessa, e dichiara subito di odiare sua madre, che ha lasciato diventare una vagabonda, o forse se stessa. Mané che è sempre stata bella, riflette sulla vecchiaia e sul fatto che accettarla «é l’unica via di uscita» per non diventare «patetiche». Juana, 37 anni, estetista, vorrebbe avere un uomo accanto ma é una ragazza madre da quando aveva 18 anni. Mentre Simona, 61 anni, che ha dedicato la vita a lottare per la parità dei diritti della donna dice senza mezzi termini: «mi angoscia vedere tutte queste donne che si svenano per non restare sole. Chi l’ha detto che essere single è una tragedia?». Guadalupe è lesbica e non si vergogna di esserlo, anzi. Andrea, giornalista di successo, si rifugia nel deserto di Atacama, un luogo per «decomprimersi, svuotarsi, perdere i riferimenti e giungere al nulla». Alla fine la cosa importante è che la vita «non mi trovi sconfitta» dice Andrea.

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