Bistrattato dalla storia, gettato nel più profondo degli inferi da Dante, la vicenda di Celestino V, il pontefice del gran rifiuto, l’unico prima di Benedetto XVI a rinunciare al soglio di Pietro, è sempre stata circondata da un alone di mistero e di leggenda. In questo pregevole volumetto di Barbara Frale la figura umana e politica dell’eremita abruzzese Pietro da Morrone riprende vita squarciando una serie di miti e fantasie createsi nel corso del tempo attorno alla sua figura. Ci troviamo di fronte ad un personaggio complesso all’interno di un gioco di potere sovente molto più grande di lui. Ne esce un quadro avvincente, vivo, del rapporto tra Celestino e il suo successore Bonifacio VIII, con retroscena squallidi e a volte delittuosi che danno al racconto la sfumatura di un romanzo gotico.
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Barbara Frale, L’inganno del gran rifiuto, Utet, Novara 2013, pp. 192, 10 euro
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