Uno dei più gravi episodi della collaborazione nazifascista con quasi 200 morti: con documentazione dettagliata di fatti e antefatti, di atti processuali e testimonianze dei sopravvissuti l’autore ricostruisce con ritmo serrato il massacro degli abitanti di Vinca, paese delle Alpi Apuane, ordinato dai tedeschi per eliminare forze partigiane della linea gotica. L’atmosfera è già incandescente perchè lì una ditta tedesca sta costruendo una strada e lì i partigiani vi si approvvigionano. Presto si scatena l’inferno. È l’estate del ’44 e il feldmaresciallo Kesserling dichiara la popolazione civile responsabile della presenza partigiana, dando carta bianca per il massacro diretto dal maggiore Walter Reder. Brigate nere e nazisti della 16esima SS, già distintisi per stragi di ebrei e civili, con rappresaglie autorizzate si accaniscono su donne, vecchi e bambini. Il libro è un atto di accusa: nonostante l’impegno di magistrati, l’armadio della vergogna ha occultato i crimini nazisti per la ragion di Stato, minando la base della società: la giustizia.
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Di Luigi Leonardi, La strage nazifascista di Vinca. 24 agosto 1944Mursia Editore Milano 2015 pp. 204 15 euro
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