La Storia siamo noi: Fontana racconta cento anni d’Italia

L’imponente opera dello scrittore milanese è un’epopea familiare tra Caporetto e i giorni nostri

“La Storia siamo noi, nessuno si senta escluso”. La Storia - quella con la maiuscola - è la famiglia Sartori, “padri e figli” appunto, che Giorgio Fontana sceglie per raccontare il Paese lungo tutto un secolo e un poco più avanti, dal 1917 fino al Duemila. I giorni nostri già così lontani, così diversi dall’inizio della saga familiare dei Sartori ma così incredibilmente legati a quelli vissuti da Maurizio, il capostipite, che fuggiva tra le montagne dopo Caporetto.

“Siamo noi Bella Ciao che partiamo”: per la guerra, per un viaggio, per trovare un lavoro. Per contribuire a creare un Paese. «La primavera se ne fregava del conflitto»: il tempo è scandito dalle stagioni e dagli accadimenti mentre l’Italia si trasforma da agricola a industriale conservando da qualche parte quel “peccato originale” di Maurizio Sartori, mentre dalle campagne del Friuli il racconto, l’epopea familiare, si sposta a Milano e deve fare i conti con le trasformazioni e con la globalizzazione.

“Prima di noi” è un grande romanzo storico, ma prima ancora è un grande romanzo. Ha il respiro dei giorni di un secolo intero, il Novecento, e l’emozione di uno sguardo che si perde all’orizzonte. Lo ha scritto Giorgio Fontana che è nato nel 1981 e non ha ancora quarant’anni ma ha dentro il fuoco della scrittura.

Tutto sta dentro il titolo (bellissimo): Maurizio Sartori e Nadia, e poi Gabriele, Renzo e Domenico e quelli che arriveranno dopo, fino a noi. Noi, appunto: siamo questo dice Fontana mentre nello specchio della “piccola” storia familiare si riflette la “grande” storia del Paese, con le sue debolezze, i conflitti, le cose di cui vergognarsi, gli atti eroici che sfumano dietro quelli inconfessabili: «Tutto si ripeteva e ancora una volta sarebbe bastato poco per cambiare la storia...».

La vita scorre come il nastro magnetico del Geloso con incisa la voce di Renzo. Diventa Storia, appunto. E la Storia siamo noi alla ricerca di una felicità che per i Sartori - e per Fontana - non sarà mai piena ma sempre irraggiungibile o appannata da un velo di nebbia, a cavallo tra le due guerre o negli scontri di piazza. Impossibile, prima e dopo di noi. Noi “questo piatto di grano”.

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