La sottile linea rossa fra normalità e follia

Tra i principali scrittori ungheresi contemporanei, Péter Nádas non è del tutto sconosciuto al lettore italiano. Con Minotauro ci troviamo di fronte ad una serie di racconti brevi scritti dal 1963 sino al 1975, nel pieno quindi del regime comunista, in cui risaltano tutti i temi cari all’autore ungherese. Si tratta di piccoli, labirintici schizzi che raffigurano tutte le paure dell’uomo contemporaneo, le sue angosce, e i turbamenti esistenziali di persone che non riescono mai a capire i propri limiti, sempre sul bordo del baratro e pronti a crollare psicologicamente. Nádas esplora con acume penetrante questa sottile barriera tra la follia e la normalità, in cui il conformismo e la repressione sociale rischiano in ogni momento di rompere questo delicato equilibrio facendo esplodere una violenza incontrollata._______P. NÁDAS, Minotauro, Zandonai, Rovereto (TN), 2010, pp. 221, 16 euro

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