Agli ultimi posti tra i fruitori delle nuove tecnologie, poco propensi allo studio delle lingue, storditi e instupiditi dalle battaglie a colpi di ultimo gadget di cui ci inondano le grandi multinazionali, noi italiani appaiamo ai più come una stolida mandria senza guida che vagheggia i prodigi della banda larga, di cui non sappiamo che fare, e inneggiamo al digitale terrestre quale campione di una rivoluzione culturale dei poveri. Come muoversi e sopravvivere all’interno di questo universo confuso di nuove tecnologie è l’obiettivo del saggio di Palo Magrassi, fisico di formazione, che cerca di spiegarci come sia indispensabile non perdere la corsa alla rivoluzione digitale in atto che non abbiamo capito appieno e che rischia di relegarci a fanalino di coda del mondo industrializzato.
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P. MAGRASSI, Digitalmente confusi. Capire la rivoluzione o subirla, Franco Angeli, Milano, 2011, pp. 184, 23 euro
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