La provincia yankee degli ipocriti anni ’50

rimo romanzo della quella tetralogia parzialmente autobiografica, uscita negli States tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo appena trascorso, opera di uno dei più brillanti scrittori americani contemporanei, Edmund White, Un giovane americano è ora riproposto in una nuova edizione con una rinnovata veste grafica. Nell’America degli anni Cinquanta, quella dei buoni sentimenti e degli “happy days” ma al tempo stesso profondamente moralista e ipocrita, le cui certezze non erano ancora state incrinate dalla guerra del Vietnam, dall’assassinio Kennedy e dalla contestazione degli anni Sessanta, si snoda la vicenda di uno dei tanti ragazzoni della provincia yankee. Di quella provincia con le sue regole e le sue idiosincrasie, dove le illusioni e le speranze del protagonista si scontrano proprio con la morale benpensante di chi lo circonda. La storia di un ragazzo mite, minato da un terrore degli altri che lo porta a essere schivo e preda di un persistente senso di isolamento da cui cerca disperatamente di sfuggire cercando in tutti i modi di fare colpo sui compagni per essere pienamente accettato dal branco. In cui anche la stessa famiglia non rappresenta un rifugio sicuro, vista l’assenza di relazioni col padre, un rude mandriano segnato dalla vita nelle praterie, che si mostra nelle migliore delle ipotesi totalmente indifferente di fronte ai bisogni del figlio, e il forte morboso legame con la madre a cui resta sempre eccessivamente attaccato e da cui cerca di staccarsi. Un romanzo forte che ancora oggi si legge tutto di un fiato.

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