La penna di Orsenigo scivola sull’acqua

In Cosa trovi nell’acqua, Vittorio Orsenigo si dimostra un virtuoso della divagazione e della affabulazione, nella grande tradizione europea, anche umoristica, dello Sterne. Intrattenibile e penetrante come il suo ostinato tema fisso, l’acqua, «saltando da palo in frasca» - come dice Daniela Marcheschi nella quarta di copertina – Orsenigo mescola alto e basso, erudizione e cronaca, paesaggio e interiorità anamorfica e improbabile, in un rutilante e pirotecnico gioco narrativo che sa mantenere sempre viva l’attenzione e lo spiazzamento. Carl Smitt può stare in compagnia di Nuvola Rossa, e il parco di Yellowstone con il Gange. Viaggiatore dell’improbabile e del reale che supera l’immaginazione, all’insegna della commistione, della contaminazione, del bizzarro e dell’eteroclito, questa narrazione bene ci mostra quei processi di superfetazione e di spettacolarizzazione più di tanti testi di filosofia postmoderna.

_____

Vittorio Orsenigo, Cosa trovi nell’acqua, Archinto editore, Milano 2014, pp. 136, 15 euro

© RIPRODUZIONE RISERVATA