La paura come salario, il “ritorno” di Arnaud

grazie alla brillante trasposizione cinematografica di Henri-Georges Clouzot (Vite vendute, con un immenso Yves Montand). Ci troviamo di fronte a un romanzo crudo, duro, che mette a nudo la vera natura dell’uomo, arrivista, egoista e allo stesso tempo fragile al cospetto del mondo. La vicenda tragica di quattro disperati incaricati da una grande compagnia petrolifera di trasportare nel mezzo della foresta del Guatemala un carico di nitroglicerina per poter così spegnere un immenso incendio che sta consumando i pozzi. Gérard, Johnny, Juan e Luigi affrontano così un vero e proprio viaggio della morte, disperati, mossi solo dal miraggio di poter arricchirsi, in cui pian piano perderanno ogni dignità e umanità.

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G. ARNAUD, Il salario della paura, Fandango Libri, Roma, 2012, p. 190, 15 euro

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