La “Nona sinfonia” che cambiò il mondo

Lo scrittore di “cose di musica” Harvey Sachs, aveva già dato saggio delle sue non comuni doti di affabulatore. Qui si supera. L’oggetto dell’argomentare uno degli snodi fondamentali della storia e della società potrebbe essere assunto al 7 maggio del 1824, allorquando, con poche prove, un’orchestra semidilettantesca, ma con cantanti di valore e di sicuro avvenire, e con la supervisione dello stesso compositore, debutta la Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven. Capolavoro assoluto della musica e dell’arte, la cattedrale sonora creata dal musicista di Bonn scosse nel corso degli anni le coscienze. Ideologicamente inane al suo apparire, grazie al suo quarto movimento - l’inno alla gioia prelevato dai versi di Schiller - divenne una sorta di manifesto libertario.

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H. SACHS. La Nona di Beethoven, Garzanti, Milano 2011, pp. 284, 22 euro

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