La misteriosa ragazza del museo di Reims

Barnaba è affetto da una grave malattia degli occhi che indebolisce la sua vista pian piano e che lo renderà presto completamente cieco. Conscio del fatto che da un momento all’altro potrebbe non essere più in grado di ammirare le bellezze del mondo, sceglie di viaggiare di città in città per visitare i musei e contemplare le loro meravigliose opere d’arte. Più di ogni altra vorrebbe vedere La morte di Marat di Jacques Louis David e per questo si reca al museo di Reims, che custodisce una delle cinque copie del celebre dipinto. Ma la sua vista è già profondamente compromessa, i particolari sfuggono, i colori si confondono, le forme sono incerte. Anche leggere i titoli delle opere inizia a diventare una difficoltà. Una ragazza osserva da lontano i suoi movimenti precari e decide di avvicinarlo per improvvisarsi cicerone, accompagnandolo a spasso tra le sale del museo. La visita dei due è molto strana, Anne gli descrive i quadri con minuzia ma Barnaba si accorge ben presto che spesso mente, cambia i colori, aggiunge dettagli lavorando di fantasia; vorrebbe chiederle spiegazioni ma è giunta l’ora della chiusura, deve tornare in albergo, tra l’altro senza aver visto il suo Marat. Ma perché Anne si è comportata in quel modo? E avrà ancora occasione di rivederla? E poi, per quale ragione Barnaba è così desideroso di vedere il dipinto di David? Ma soprattutto, cos’è che avvicina questi due individui, sconosciuti ma così simili tra loro?

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DANIELE DEL GIUDICE, Nel museo di Reims, Einaudi, Torino 2010, pp. 54, 9,50 euro

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