La gioventù perduta tra sorrisi e nostalgia

È un romanzo gustoso, sottilmente ironico e introverso, quello di una giovane promessa della letteratura tedesca come Tilman Rammstedt. È la storia di Felix e dei suoi due amici Konrad e Katharina, inseparabili compagni di mille avventure: un trio che le vicessitudini della vita e una serie di incomprensioni avevano sciolto. Ora, dopo tre anni di silenzi, l’arrivo improvviso dell’invito alla prossime nozze di Khatarina con Tobias, illustre sconosciuto, convince Felix a prendere in mano la cornetta del telefono e chiamare, dopo tanto tempo, il vecchio amico e confidente Konrad. La posta in gioco è alta: convincere la vecchia compagna e amante a rinunciare al matrimonio-tradimento. Felix architetta così un piano strampalato quanto esilarante: rapire con l’aiuto di Konrad la vecchia compagna, trascinarla in giro per mezza Europa per farle riaprire gli occhi. Come detto un piano che porterà l’inusitato terzetto a percorrere il nord della Francia in fuga da non si sa bene cosa, forse dalla realtà, dal tempo che scorre inesorabile con la voglia di rimanere eternamente giovani e spensierati, col desiderio di rinverdire il giuramento giovanile di restare per sempre eternamente giovani. Una storia ironica e spensierata, ma anche allo stesso tempo malinconica, col suo sguardo verso il passato che non ritorna, quella di un piccolo gruppo di trentenni che si sono amati, non si sono capiti a suo tempo e si sono persi, narrata in prima persona da Felix, che a quattro ore dall’alba su di una spiaggia deserta rivede ripercorre il tutto in una fine che non è una fine, bensì un nuovo inizio.

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