La forza visionaria delle parole di Blake

Con un saggio di James Joyce, per le cure e la traduzione di Giacomo Conserva e con un’introduzione dell’anglista Sergio Perosa, tornano in libreria le Poesie di William Blake. Aiutate dal testo inglese a fronte, le “visioni” oniriche del magnifico poeta e artista inglese - era un sublime incisore e scultore - hanno influenzato in trecento e più anni schiere di poeti e intellettuali. Tra gli italiani bisogna necessariamente ricordare la versione che ne diede Giuseppe Ungaretti, mentre è da ricordare il saggio contenuto in un libro dimenticato, eppure di pochi anni fa, L’alba del contemporaneo di Renato Barilli, critico d’arte e italianista prestato forse troppo all’avanguardia e al Gruppo 63. La loro lettura suscita stupore: «È nel miracolo della parola - scrive proprio Ungaretti - che non è facile trovare il rivale di Blake».

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W. BLAKE, Poesie, Newton Compton, Roma 2012, pp. 192, 4,90 euro

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