La fatica di ritrovarsi dopo i traumi di guerra

Dopo i traumi della guerra un architetto sloveno di Trieste, Mirko, decide di far ritorno al paesino sulle rive del Garda in cui aveva fatto il militare prima di essere catturato dai nazisti dopo l’8 settembre. Scampato allo sterminio, cerca disperatamente i luoghi e le persone conosciute anni prima per cercare di rendersi conto di essere sopravvissuto alla barbarie, ma scopre come l’assurdità e il vuoto ristagnino ancora nelle menti della gente del posto su quel lembo dorato di lago su cui si specchiano le mura dell’ultima dimora di Mussolini evocata nel titolo. Disilluso dalla stupidità umana, dall’incomprensione dilagante, lui, uno sloveno, conoscera la rinascita solo grazie all’amore di Luciana, altra vittima della storia cresciuta nel culto del mussoliniano che cerca di spezzare le catene col passato e di aprire gli occhi alla realtà.

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B. PAHOR, La villa sul lago, Zandonai Editore, Rovereto (TN), 2012, pp. 187, 13,50 euro

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