La democrazia nata sulla piana di Maratona

Avvincente, coinvolgente, ben disegnato e scorrevole come si addice a un buon fumetto; preciso, puntuale e inappuntabile dal punto di vista della ricostruzione come un ottimo manuale di storia. Dunque doppiamente efficace: perché offre al grande pubblico l’occasione di (ri)appropriarsi di una pagina fondamentale della storia dell’umanità (la nascita della democrazia nella Grecia antica)e di gustarsi la lettura senza l’impegno - e le competenze - richiesti da un saggio o da un tomo scolastico. Il tutto tenendo comunque alta la barra della qualità e del rigore scientifico. Leggendo le pagine di Democracy, romanzo illustrato scaturito da un’idea di Alecos Papadatos, sceneggiata con Abraham Kawa e disegnata dallo stesso Papadatos con i colori di Annie Di Donna per l’editore Guanda, l’impressione che si trae è la stessa che lascia, mutatis mutandis, lo straordinario racconto dell’Olocausto fornito da Art Spiegelman in Maus, novel a fumetti (pubblicata in Italia da Einaudi) divenuta irrinunciabile per chiunque si trovi ad affrontare la dolorosissima pagina della shoah insieme ai libri di Primo Levi, Imre Kertész e Boris Pahor. Si respira la storia e si è calati nella storia senza eccessi di fantasia, ma con la giusta prospettiva, un linguaggio pertinente, un quadro generale tratteggiato con cura e precisione. E - specialmente nel caso di Democracy - con gli occhi che possono godere della qualità della matita di Papadatos, resa vivida dai colori pastello di Di Donna. La storia, che di romanzato ha soltanto il protagonista e narratore Leandro, anonimo soldato delle schiere ateniesi che nel 490 a. C, fermarono sulla piana di Maratona, 42 chilometri più a nord del Pireo, l’avanzata di Dario nella prima delle due guerre oersiane, è costruita attorno al lungo e accurato racconto di Leandro stesso il quale, la notte precedente l’epico scontro, ripercorre la propria biografia ai commilitoni. E con essa traccia le tappe decisive del processo costitutivo della democrazia ad Atene, dalla lotta contro i fratelli tiranni Ipparco e Ippia (figli di Pisistrato e responsabili dell’uccisione del padre di Leandro) alla breve e ingannevole parentesi di Isagora - alleato con Sparta - fino alla salita al potere di Clistene e alla riforma che questi introdusse negli assetti politici della polis, con la prima effettiva concretizzazione del criterio del voto pro capite e l’abbandono della precedente suddivisione della popolazione nelle tribù originarie dell’antica città dell’Attica. Ma il racconto di Leandro affascina e conquista soprattutto per la capacità di mettere a nudo i dubbi, le paure, i sogni del giovane vasaio-soldato, il suo rapporto con gli Dei - realtà onnipresenti nella cultura greca antica - e con l’amore, incarnato in una irraggiungibile pizia del tempio di Delfi. C’è, dentro, tanta riflessione filosofica e tanta umanità che avvicinano Leandro all’uomo di 2.500 anni più tardi, l’uomo di oggi. Il libro, impeccabilmente tradotto da Giorgio Fontana, presenta nelle pagine finali anche un utilissimo glossario, prezioso soprattutto per incastonare nella storia le figure che compaiono nella narrazione e offrire dunque la cornice reale alla vicenda.

A. Papadatos - A. Kawa - A. Di DonnaDemocracy (trad. di Giorgio Fontana)Guanda Graphic, Parma 2016, pp. 236, 24 euro

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