La Cina luci e ombre del Nobel Mo Yan

Il racconto di un Paese, delle sfaccettature di una società in piena evoluzione. Il Premio Nobel per la Letteratura 2012, Mo Yan, è tornato con un nuovo romanzo che affronta alcuni aspetti della Cina che a guardarli dall’altra parte del mondo sembrano a volte incomprensibili. E Mo Yan riesce con il personaggio della protagonista Wan Xin a cogliere un passaggio storico per il Paese: una donna, una balia, le cui scelte sono complesse, controverse, spesso discutibili.Wan Xin è venerata come la benevola Niangniang, dea della fertilità e, allo stesso tempo, odiata come il boia inesorabile che esegue le condanne a morte: unica levatrice della regione di Gaomi, ha fatto nascere tutti i bambini degli ultimi cinquant’anni. Quando, però, a metà degli anni Sessanta, il partito è preoccupato per l’esplosione demografica e decide di porvi rimedio, Wan Xin diventa la severa vestale della politica per il controllo delle nascite imposta dal regime e si applica a praticare aborti e vasectomie con lo stesso zelo con cui portava nel mondo nuove vite...

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Mo Yan, Le rane, Einaudi editore, Torino 2013, pp. 388, 20 euro

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