La box e gli scarabei, l’ultima follia di Ned

Sardonico, irriverente, politicamente scorretto questo nuovo romanzo di Ned Beauman astro nascente della letteratura umoristica inglese, che coi suoi continui colpi di scena, l’assurdità delle situazioni narrate riesce ad avvinghiare il lettore sino all’ultima pagina strappandogli più di un sorriso. Giocato su due piani narrativi, la Londra dei nostri giorni e quella del 1934 all’indomani della presa del potere in Germania da parte di Adolf Hitler, rivivremo così le vicende del giovane Kevin, affetto da una rara quanto inquietante malattia che nei momenti di stress lo rende una vera e propria arma di distruzione di massa a causa dei fetidi umori che la sua pelle riesce a trasudare, e quelle di un folle entomologo, Philip Erskine, alla ricerca delle prove per un suo originale quanto bizzarro progetto eugenetico nell’Inghilterra degli anni Trenta. Kevin, collezionista di anticaglie naziste, si trova improvvisamente coinvolto in un caso di omicidio dietro cui è nascosta con tutta probabilità un’associazione di criminali neonazisti alla ricerca di un fantomatico segreto. Il nostro eroe si troverà così coinvolto alla ricerca delle tracce di un preziosissimo scarabeo che all’inizio degli anni Trenta Philip Erskine aveva creato eugeneticamente ponendogli sul dorso una svastica e chiamandolo Hitler. Il tutto fra ra pugili suonati, fascisti, giovani rampolli di buona società che passano il suo tempo tra night club e spogliarelliste e un killer spietato che si lascia dietro un scia di sangue.

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