Koziol, “l’altra” polacca. Un’antologia la rivela

Nel 2000 nel numero 16 della rivista «Kamen’» proponemmo al pubblico italiano e all’attenzione internazionale, a cura di Joanna Spendel, la poesia di Urszula Koziol (Rakówka 1931), fra le maggiori poetesse europee di lingua polacca, la cui poesia di pensiero non è inferiore a quella della Szymborska che ben altra fortuna ha avuto sinora. È con piacere che accogliamo l’uscita di questa raccolta di poesie della Koziol nella versione di Paolo Statuti che colma una lacuna nella conoscenza al grande pubblico della migliore poesia europea in atto. Come dicevamo la poesia della Koziol unisce interrogazione filosofica, chiarezza e concretezza. Per tutte le poesie: «Il mare ci chiede / insistentemente interroga senza sosta / di nuovo / come se volesse sapere di più / di ciò che sa già / di noi e in generale // raggiunge con fragore / il tuo ritmo nascosto / il mare / accanito rapper - / interroga su qualcosa / su niente / interroga su tutto / e a un tratto si ritira prima che tu trovi la risposta / come temesse di udirla».

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Urszula Koziol, 20 poesie, Traduzione e nota introduttiva di Paolo Statuti, CFR, Piateda (SO) 2014, pp. 48, 8 euro

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