Intervista a De Carlo, l’architetto “inquieto”

Torna in libreria la ristampa della seconda edizione, uscita nel 2014, del libro-intervista Conversazioni su architettura e libertà, che Franco Bunčuga dedicò a Giancarlo De Carlo. Tutto ciò avvenuto qualche anno dopo la morte di De Carlo nel 2005. L’architetto era nato nel 1919. Fu personaggio cruciale nello sviluppo dell’architettura italiana del secondo dopoguerra, tanto rigoroso nell’esposizione delle sue idee quanto inquieto e scomodo per l’establishment intellettuale venuto fuori dalle macerie lasciate dal regime fascista e dalla guerra. Alieno da mode, fiancheggiatore delle idee anarchiche e libertarie, partigiano, amico di intellettuali come Elio Vittorini (e come lui fondatore di riviste), propugnatore delle teorie e degli scritti di Le Corbusier, Wright e Morris, De Carlo legò il suo destino professionale alle fortune della città di Urbino, all’ università e al suo “dominus” Carlo Bo. In ultimo: è consigliabile recuperare in lettura accanto a questo libro, il volumetto Nelle città del mondo, a suo tempo edito da Marsilio.

G. De Carlo F. Bunčuga - Conversazioni su architettura e libertà - Elèuthera Milano - 2014-2016 - pp. 256 - 15 euro

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