Intellettuali e società nella storia del ’900

Il libro per sommi capi affronta dal lato francofono la questione degli intellettuali. Questione particolarmente sentita in Francia a partire dal caso Dreyfus e che ha particolare risvolto nel periodo post seconda guerra mondiale nel dibattito sollevato da Sartre. Opportunamente il curatore Marco Ciaurro membro della Societé Amie de Blanchot nella sua introduzione scrive: «Il caso Dreyfus, però non suscita soltanto l’interesse degli intellettuali, questa causa diventa la loro Causa, essa è ciò che li giustifica a scrivere, ad associarsi a riflettere insieme. Questa strana esigenza comune si ripresenta fortemente nella storia europea con la Guerra di Spagna, la Resistenza e l’antifascismo, la Guerra d’Algeria e il Manifesto dei 121 fino ai Sans Papiers. L’impegno dello scrittore, infatti dopo la fine della seconda guerra mondiale, rivela un problema toccante che la polemica di Sartre ha il pregio di portare in scoperto, nel processo che egli intenta allo scrittore borghese. La discussione teorica di Che cos’è la letteratura? a cui faceva da complemento La letteratura e il diritto alla morte, l’altrettanto famoso saggio che Blanchot compose fra il 1945 e il 1947, animerà la critica in un vivace dibattito, in cui la riflessione sull’intreccio di filosofia e letteratura inciderà sul suo sviluppo nell’intero Novecento». Fra funzioni universalistiche, credute e non credute, responsabilità ed asservimento, azione e mediazione, un coacervo di pensieri bisognosi di ripensamento ed approfondimento, questo “abbozzo di una riflessione” invita ripensare il problema in una dimensione attuale di là dei facili slogan.

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