Il testamento di Vera, “colosso” che ritorna

«Sono stata sveglia l’intera notte per leggerlo», scrisse Virginia Woolf di questo grande classico della letteratura inglese, titolo originale Testament of Youth, seicentoquaranta pagine mirabilmente scritte da Vera Brittain (1893-1970) e dedicate alla storia, al tempo intima ed eroica, di una generazione caduta, nel fisico o nella mente, per colpa della Grande Guerra. Nel centenario dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, Giunti traduce questo capolavoro di impegno civile, umanità e narrazione coraggiosa che la Brittain, tra le prime donne ammesse ad Oxford e intellettuale pacifista e femminista, ha intessuto dopo aver perso al fronte il fidanzato, il fratello e due suoi amici più cari.Dopo aver vissuto sulla propria pelle – lei, aristocratica e coltissima, si arruolò volontaria come infermiera – gli orrori della Guerra racconta come è possibile sopravvivere all’orrore e tornare a vivere qualcosa che somigli alla normalità. Per sua espressa volontà, le sue ceneri furono sparse sull’altopiano di Asiago.

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Vera Brittain, Generazione perdutaGiunti editore, Firenze 2015, pp. 640, 16 euro

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