Il “sipario” strappato sul mondo dei ragazzi

In molti abbiamo letto - attoniti - il reportage di Marida Lombardo Pijola, inviato speciale del «Messaggero», sugli adolescenti. S’intitolava «Ho 12 anni, faccio la cubista, mi chiamano Principessa», edito nel 2007 (14 edizioni): fece scalpore perché per la prima volta raccontava di una deriva fisica e spirituale tra i giovanissimi che nemmeno esperti psicologi e pedagoghi immaginavano. Ora la giornalista pubblica un nuovo, sconcertante, reportage sul mondo dei teenagers. Attraverso la storia di Nina, e analizzando foto, voci e messaggi di ragazzini sparsi nella Rete, l’autrice ci restituisce un’istantanea di ragazzi - e parliamo di “quasi bimbi” come recita il sottotitolo - che giocano al “fast sex”, al sesso occasionale. Perché? Per noia, mancanza di valori, di guide spirituali, di esempi. Per comprarsi una ricarica sul cellulare, per attirare l’attenzione di genitori perennemente distratti dal lavoro, per affermarsi sul gruppo, per il “piacere” di filmarsi e mettere tutto in Rete. Vendere il proprio corpo è diventato trendy: si fa anche a scuola, sul web, in discoteca. E gli adulti lo ignorano (o nel peggiore dei casi sfruttano la situazione). L’indagine è intensa e documentata: alza il velo sul mondo segreto dei ragazzini e dimostra che il loro perdersi è una conseguenza del nostro. Ciò che sconvolge maggiormente non sono (solo) gli atteggiamenti provocatori dei giovani, ma l’assenza di figure di riferimento a loro fianco. Non è una lettura piacevole ma doverosa. Fare finta che questi problemi non esistano non serve a nessuno, di certo non ai nostri figli.

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MARIDA LOMBARDO PIJOLA, Facciamolo a skuola, Bompiani, Milano 2011, pp. 207, 14 euro

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