Il sapore della vita nascosto nei dettagli

Per lo scrittore francese, già autore di opere di successo, è il dettaglio che permette di andare avanti. Brevi sensazioni, come quelle che si provano quando si sorseggia un caffè, si taglia un frutto, si visita un mercatino dell’antiquariato, si passeggia lungo il fiume o si osservano in un parco gli amanti del jogging: tutto è dilatato per sconfiggere la morte ed assaporare la vita, e le luci e le ombre, frammenti in cornici illusorie, creano atmosfere impalpabili e rimandano al succedersi di generazioni. Nell’ultimo libro della sua maturità lo stile si fa sempre più lieve come i piccoli e brevi gesti quotidiani, i veri protagonisti. Immerso in un dialogo silenzioso tra corpo e mente, lo scrittore, definito «mago delle sensazioni», scrive un inno al piacere di osservare e di leggere la voluttà ristoratrice di un istante di ozio ed esalta il valore dell’attesa e dello sforzo come quello vissuto da un atleta che terminata la corsa si toglie le scarpe. Così, Venezia, con le sue calli, e Parigi, con il lungosenna, e tanti riferimenti letterari ed artistici, daVirginia Wolfe a Magritte, sono nuove occasioni per tracciare un percorso dentro se stesso. Questa volta non è servito un romanzo per esprimere malinconie, indolenze e tepori ovattati ma tante dissertazioni sui piaceri propri e degli altri, con un’ incursione nel dispiacere. Un trionfo del minimalismo, un album di immagini sfumate e sorridenti che al solo sfogliare le pagine di un atlante o guardare il sole in faccia e degustare ciliegie riportano all’infanzia.

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