Il rumore del tempo risuona nella nebbia

Un romanzo generazionale e memoriale dalla prosa tersa e non scarnificata, ambientato a Parma, di un pugliese Francesco Giannoccaro autore di diverse raccolte di poesie e di un testo teatrale. La trama è presto detta: «Tre medici pugliesi si ritrovano a Parma molti anni dopo la laurea lì conseguita, in occasione del matrimonio di Zara, figlia di Marta, libertaria sui generis e loro compagna di avventure giovanili, morta tempo prima. Il ritorno nella città degli studi diventa occasione per riandare con la memoria agli anni “speciali” della gioventù, spesi fra incontri, amori, disillusioni piccole e grandi, attraverso il susseguirsi di storie e volti scolpiti nella mente dei protagonisti. Sullo sfondo una città segreta e inafferrabile come la nebbia che la circonda; gli eventi talora drammatici; le mode e gli umori degli anni Settanta». Giannoccaro sa mantenere teso il filo della narrazione che lo lega al lettore, senza cadere in un neo-naturalismo di maniera o nella “fattografia” e ben sapendo che per rendere memoria e realtà, la realtà scolpita nei tempi e nei corpi, bisogna possedere la concretezza della lingua, duttile ed allusiva ed inserirsi in un dettato che è continuamente altro. Nell’indeterminazione letteraria il reale cresce sul reale, reale e immaginazione danno concretezza ai vissuti dei personaggi, ne viene un disegno di biografie, cronaca e storia, il “rumore” del tempo che si dà in scrittura nel ritmo buono della pagina.

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