Il piccolo imperatore ostaggio della politica

Che cosa accade quando un bambino di soli tre anni, anziché seguire il destino glorioso del padre, diventa ostaggio delle potenze internazionali a lui ostili? Che ne sarà del suo carattere, della sua crescita, della sua vita? Alessandra Necci, avvocato e consulente del Senato, qui alla sua seconda prova narrativa, racconta sotto forma di romanzo storico, appassionato ma rigoroso, la storia di Napoleone II. Il futuro (per poco) re di Roma nasce nella porpora il 20 marzo 1811. È figlio di Bonaparte e della seconda moglie, Maria Luisa d’Austria: nasce figlio di imperatore, con tutti gli onori, ma non ebbe una vita né lunga né felice. Nasce infatti nel momento sbagliato: la parabola del padre declina all’improvviso, e a neanche quattro anni viene spedito dalla madre alla corte di nonno Francesco I imperatore, costretto a dimenticare il francese e a essere sottomesso alla rigida educazione di corte (che scherniva il bimbo gracile e mammone). Sacrificato alla “ragion di Stato”, il bimbo non potrà più rivedere il papà, confinato a Sant’Elena: gli promettono fin da ragazzino onori e glorie per compensarlo dei duri sacrifici ma anche la sua carriera politica non vedrà mai davvero la luce. Napoleone II re di Roma non regnerà mai, vittima di forze molto più grandi di lui e soprattutto di un male tremendo che lo colpisce giovanissimo e che lo farà morire, a soli 21 anni, di tisi. Un quadro duro, quello tratteggiato da Alessandra Necci, capace di svelare con acume ciò che accade tra le righe dei fatti narrati nei libri di storia.

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ALESSANDRA NECCI, Il prigioniero degli Asburgo, Marsilio Editore, Venezia 2011, pp. 380, 19 euro

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